L'olio d'oliva
un po’ di storia
La comparsa dell’olivo nella storia dell’uomo sembrerebbe legarsi al fascino
leggendario. Il mito ellenico narra, infatti, che il dominio dell’Attica sarebbe
stato concesso a chi degli di avesse presentato il dono più utile per l’umanità.
Poseidone, scagliando il tridente contro la roccia, fece sgorgare acqua dal
mare. Atena, invece, percosse la terra ordinandole di produrre un albero nuovo e
meraviglioso e, all’istante, nacque l’olivo. Zeus affermò che miracolo più utile
non si sarebbe potuto immaginare e diede il nome della dea alla città di Atene,
decretandola vincitrice.
Così Fenici e Greci diffusero l’olivo sulla costa settentrionale africana ed in
Italia.
Il passaggio dalla mitologia alla storia ci ricorda che le più antiche tracce
archeologiche finora riscontrate in Etruria, risalgono al VII secolo a.C., ai
tempi del quinto re di Roma Tarquinio Prisco. La zona di provenienza della
pianta è da sempre oggetto di diatribe, tuttavia, l’ipotesi più accreditata
sembrerebbe quella che fa risalire l’origine della coltura all’Asia Occidentale
con successiva espansione sia verso Est che verso Ovest.
La sua diffusione più consistente si ebbe, tuttavia, intorno al 1600 quando
l’olivo cominciò ad essere coltivato intensamente.
olio è salute
Considerato fin dall’antichità a metà strada tra l’alimento ed il medicinale,
l’olio extravergine d’oliva è stato eletto da esperti di tutto il mondo quale
“Re della dieta mediterranea”, considerata il miglior esempio di sana
alimentazione. E così, se nel passato Ippocrate, padre della medicina,
consigliava il succo di olive fresche per curare i malati di mente e
raccomandava impacchi di olive per la cura delle ulcere, nel mondo moderno,
all’olio extravergine di oliva viene riconosciuto il merito di essere
particolarmente curativo nei confronti di moltissime patologie. In particolare
gli effetti salutari di questo prezioso nutrimento riguardano l’apparato
digerente, le malattie cardiovascolari ed alcune forme tumorali.
Infatti è ricco di acido oleico e di molte altre sostanze. È l’unico acido
grasso spremuto direttamente da un frutto che fornisce fenoli, come pure
Vitamina E, tutte sostanze antiossidanti.
Diversi studi opidemiologici indicano che il consumo regolare di olio
extravergine di oliva è inversamente correlato a diversi tipi di tumore. Tali
studi mostrano che l’incidenza del cancro colonrettale, così come quella del
cancro del seno, è di gran lunga maggiore nei paesi del Nord Europa, che non
adottano la dieta mediterranea, rispetto a quelli dell’Europa meridionale. È
sufficiente un cucchiaino (cioè 10 g) al giorno di olio extravergine di oliva,
ricco di acidi grassi, per ridurre il rischio di tumore al seno. Si è scoperto
inoltre che la presenza di olio extravergine di oliva nella dieta svolge
un’azione protettiva contro lo sviluppo del cancro conolnrettale, perché
influisce sulle strutture degli acidi biliare secondari presenti nel colon.
L’olio extravergine di oliva svolge un ruolo protettivo anche nei confronti del
tumore del primo tratto digerente, endometrico ed ovarico. Riduce infine il
tumore alla prostata.
l’oliva
L’oliva è il frutto prezioso dal quale si
origina l’oggetto di tanto rinnovato
interesse. Composta da buccia,
polpa e nocciolo, essa fa parte della
famiglia dfelle drupe. Essendo l’olio
contenuto, prevalentemente, nella polpa
(96-98%) e solo marginalmente nel seme
(2-4%), la prima condizione affinché ne sia
garantita la qualità è l’integrità del frutto fino al
momento della frangitura. Olio schiacciate o gelate
generano l’aumento di acidità nell’olio compromettendone
il livello qualitativo. Altrettanto importabnte è il grado di
maturazione delle olive al momento della raccolta: olive
troppo mature sono piò facilmente detriorabili.
LA RACCOLTA
Come tradizione ed esperienza insegnano, la raccolta ha
inizio quando le olive cominciano ad “invariare”, cioè a
cambiare colore mostrando la superficie parzialmente o
totalmente colorata e la polpa ancora chiara. In questo stadio,
infatti, la raccolta consente l’ottenimento di un prodotto
di elevata qualità, grazie alla rpesenza di tutte le componenti
che concorrono alla migliore conservabilità dell’olio
ed all’ottimizzazione delle caratteristiche organolettiche.
Nel segno della tipicità
risulta essere anche la
modalità di raccolta
effettuata prevalentemente
a mano, per
distacco forzato, con
l’ausilio di reti poste
sotto la chioma dell’albero
sì da evitare la
rottura e lo schiacciamento del
frutto o la contaminazione dello
stesso a causa del contatto diretto con
il terreno.
la qualità
LA TRASFORMAZIONE
Attenzione particolare viene riposta durante
le diverse fasi del processo rpoduttivo
sì da garantire gli alti standard qualitativi.
La fase iniziale prevede l’utilizzo
di aspiratori per allontanare le foglie presenti
la cui frantumazione conferirebbe all’olio
sapore “aspro-amaro” ed una eccessiva colorazione
verde causata dalla solubilizzazione della clorofilla.
Per garantire la qualità dell’olio e per evitare eventuali
sentori di terra, il lavaggio delle olive è effettuato, rigorosamente,
con acqua potabile. Dedicata è la fase di frangitura: la
frangitura avviene tagliando l’oliva in mùodo da lasciare inaleterate
le rporpietà dell’olio. La lavorazione delle olive avviene
distinguendo i frutti per cultivar o secondo il singolo lotto. La
gramolatura, volta a rendere più omogeneo l’impasto, unendo
l’olio in gocce sempre più grandi e separandolo dall’acqua
di vegetazione, favolrisce la successiva fase di estrazione.
L’ESTRAZIONE
Permette la separazione dell’olio dall’acqua di vegetazione
e dalla sansa mediament con centrifugazione. In
qusto caso la pasta di olive viene centrifugata a quattromila
giri al minuto per separare la materia soilida
dal liquido e quest’ultimo nelle sue componenti
di olio ed accqua. Molta attenzione è
riposta, in questa fase, alla pulizia delle
attrezzature onde evitare fermentazioni
della pasta che danneggerebbero la qualità
dell’olio.
IL CONFEZIONAMENTO
L’olio è pronto per il confezionamento, fase
che come le precedenti, va controllata ed eseguita
con diligenza ed accuratezza per garantire la
qualità del prodotto. Le linee di confezionamento
vengono lavate ed asciugate dopo ogni uso evitando
assolutamente il ristagno d’olio che, irrancidito,
potrebbe danneggiare quello imbottigliato successivamente.
La pulizia e l’integrità dei contenitori, così
come l’assenza di materiali estranei al loro interno,
è controllata attentamente. Tra i materiali utilizzati è prediletto
il vetro scuro perché consente di rallentare la fotossidazione
prolungando la conservazione dell’olio esposto alla luce
negli ambienti di commercializzazione del prodotto.